Si apre un nuovo capitolo sull’eredita di Prince.

Il cantante è scomparso un anno fa senza depositare alcun testamento e lasciando nel limbo il passaggio dei suoi beni, amministrati dalla società Comerica e pretesi non solo dai suoi eredi, ma anche da numerosi soggetti spacciatisi a vario titolo per parenti o figli illegittimi dell’icona del pop.

La Comerica - che ha preso l’incarico precedentemente assegnato alla Bremer Trust -, aveva chiesto un mese fa maggiore libertà nella gestione del patrimonio, che si pensa si aggiri attorno ai 185 milioni di euro, incontrando però l’opposizione di Sharon, Norinne e John Nelson, fratellastri della star, che hanno risposto presentando un ricorso presso la Corte del Minnesota.

Secondo Billboard, i tre pretendono che la società cambi il suo atteggiamento nei loro confronti, pena la rimozione dal loro incarico.

Gli eredi - tre dei sei individui che si pensa abbiano diritto ad accedere al patrimonio di Prince -, hanno inoltre accusato la Comerica di aver portato avanti una cattiva gestione di Paisley Park, ex casa ma anche marchio del cantante, morto a 57 anni per un’accidentale overdose di farmaci.

Un’ala di Paisley Park, dopo una lunga controversia giudiziaria, a ottobre è stata trasformata in un museo.

Nella settimana del primo anniversario della morte di Prince, avvenuta ad aprile 2016, l’immensa proprietà accoglierà un festival musicale a cui parteciperanno molte star, tra cui le ex-band del cantante, i The Revolution e i 3rdEyeGirl, e l’amico di lunga data Morris Day, co-star della hit 'Purple Rain'.

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