Sono state le spese folli e sconsiderate la ragione per cui Rihanna nel 2010 si è trovata sull’orlo della bancarotta. Questo hanno ribattuto i suoi ex commercialisti quando si sono visti recapitare una denuncia per frode da parte della cantante, che ora ha deciso di trovare un accordo con la controparte, ritirando le accuse.

La star aveva sostenuto di essere stata mal consigliata da Peter Gounis, il suo collaboratore Michael Mitnick e la società Berdon LLP, che le diedero il nullaosta per l’acquisto di una proprietà di 4,9 milioni di euro anche se nel 2009 le sue casse erano in continua emorragia e aveva perso 6,5 milioni di euro.

Secondo i legali dei tre accusati, tuttavia, la star avrebbe dovuto solo rimproverare se stessa per l’andamento delle sue finanze, aggravato dallo scarso successo del tour 'Last Girl on Earth' del 2010.

'La tournée non ha portato il denaro che ci si aspettava', afferma il legale nei documenti depositati in tribunale a Manhattan. 'Il tour è stato come l’ha voluto lei, con una montagna esorbitante di costumi costosi e altre spese folli… E dopo aver passato due anni a scialacquare denaro le sono rimaste stanze piene di scarpe, vestiti e gioielli e altri oggetti stravaganti, ma ben pochi soldi', continuano le carte.

Berdon Gounis e Mitnick hanno chiesto al giudice Kevin Castel di rigettare la causa. Per il momento i legali di entrambe le parti non hanno dettagliato gli estremi del loro accordo.

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