Un nuovo libro racconta dettagliatamente la battaglia contro le dipendenze del defunto Chester Bennington.

Gli ultimi mesi di vita dell'indimenticabile frontman dei Linkin Park sono raccontati in 'It Starts With One: The Legend and Legacy of Linkin Park', scritto da Jason Lipshutz.

Chester aveva 41 anni quando si è suicidato, nel 2017. La vedova Talinda Benning ha dichiarato che il rocker aveva lottato contro la dipendenza da alcol e droghe durante tutta la sua vita adulta, ma che era 'sobrio da quasi sei mesi' prima del gesto estremo.

Secondo il libro invece pare che Chester avesse confidato ad alcune persone a lui vicine di essere tornato a lottare contro l'estremo bisogno di bere.

'Descriveva ora per ora la sua battaglia contro le dipendenze', ha rivelato il musicista Ryan Shuck.

Ryan, chitarrista e vocalist di Chester nel progetto Dead by Sunrise, ha detto di aver comunicato tramite messaggi con il rocker dei suoi problemi con l'alcolismo 'nelle settimane che hanno portato alla sua morte', si legge nel libro.

L'esame tossicologico ha confermato che Chester aveva tracce di alcol nel suo organismo.

'Ho capito subito che quel drink avrebbe risvegliato quella vergogna', ha detto Talinda, aggiungendo che la ricaduta avrebbe 'innescato una vita di percorsi neurali malsani'.

In un estratto del libro, ottenuto da People, l'autore rivela come sia quasi impossibile stabilire esattamente cosa abbia spinto Chester a togliersi la vita: 'Non ci sono risposte facili e mai ce ne saranno'.

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