Sean 'Diddy' Combs non è più in regime di 'suicide watch'.

Il rapper si trova in carcere da alcune settimane con le accuse di traffico sessuale, rapimento e associazione a delinquere. Combs si è dichiarato non colpevole.

Nei giorni successivi all'arresto, un rappresentante legale ha confermato che il 54enne era sorvegliato a vista dalla polizia del Metropolitan Detention Center di New York, sebbene la misura fosse 'procedurale' e soltanto a scopo preventivo.

Una fonte ha rivelato a People che il rapper non è più monitorato in modo continuativo. 'È concentrato ed è molto forte. Si sta concentrando sulla sua difesa e si sta preparando al processo', ha detto un avvocato.

Secondo il Department of Justice National Institute of Corrections, la sorveglianza suicida è l'insieme delle 'precauzioni di supervisione adottate per i detenuti con pensieri suicidi che richiedono una frequente osservazione'.

Un insider ha riferito a People che Combs ha ricevuto una visita dalla famiglia in carcere. Non è dato sapere se si trattasse dei figli o di altri parenti.

Il rapper è atteso in tribunale a inizio ottobre.

Diddy è nell'occhio del ciclone da marzo, quando gli agenti federali perquisirono le sue case di Miami e Los Angeles. Nello stesso periodo, il fondatore della Bad Boy Records è stato accusato da varie donne di abusi sessuali. Lo scorso novembre era stata l'ex fidanzata Cassie Ventura a denunciarlo, raccontando di essere stata abusata fisicamente e sessualmente durante la loro relazione. La coppia, tuttavia, ha raggiunto in poco tempo un accordo extragiudiziale e la causa è stata archiviata.

Alcuni mesi dopo è emerso un video risalente al 2016 in cui si vede il rapper picchiare la donna nei corridoi di un hotel.

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