Battaglia legale persa per i due ex soci in affari di Michael Jackson.

L’ex pubblicista Raymond Bain e l’ex manager Qadree el-Amin sostenevano come il re del pop avesse loro promesso il 15% delle azioni della Michael Jackson Company, durante un meeting avvenuto a Tokyo nel 2006.

Nel 2014 i due si fecero avanti per vedersi riconosciuto quanto sarebbe loro spettato, a cinque anni dalla morte del cantante. Ma in settimana un giudice di Los Angeles ha decretato come Bain e el-Amin si siano mossi in ritardo: la richiesta infatti andava presentata entro il 2010.

Il duo aveva raggiunto soltanto un accordo verbale con Michael, che non fece in tempo a mettere nero su bianco le sue volontà.

Per il giudice, inoltre, la storia è priva di fondamento e ha chiesto ai due perché non avessero provato ad ottenere le azioni mentre Jackson era ancora in vita.

Howard Weitzman, il legale che cura gli interessi della Michael Jackson Estate, ha detto a TMZ: 'Questo è un caso frivolo e irrispettoso. Questi due bugiardi hanno ottenuto quello che meritano, cioè niente'.

A febbraio, la madre Katherine, che possiede il 10% della Michael Jackson Estate, ha minacciato di trascinare in tribunale i rappresentanti della compagnia per aver preso delle decisioni senza aver prima chiesto e ottenuto il suo benestare.

L’udienza era stata fissata per marzo, ma al momento non è chiaro se la donna voglia proseguire per vie legali.

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