La vedova Cornell ha ricordato il marito Chris con una struggente lettera, pubblicata ad una settimana dalla morte del leader dei Soundgarden, toltosi la vita in un hotel di Detroit poco dopo la fine del suo ultimo concerto.

Vicky se l’è subito presa con alcuni medici, rei di avergli prescritto dei farmaci, che, a suo modo di vedere, avrebbero alterato la capacità di intendere e volere del rocker, che mai aveva dato segnali che potessero lasciare presagire ad un imminente suicidio.

'Mio dolce Christopher - si legge nella nota affidata a Billboard.com -. Sei stato il migliore padre, marito e genero'.

'Dicevi sempre che ero stata io a salvarti, che se non ci fossi stata io, non saresti sopravvissuto…Abbiamo vissuto dieci bellissimi anni insieme e mi dispiace, mio dolce amore, di non essere stata lì con te quella notte. Mi dispiace che eri solo. Io lo so che non eri in te, mio amato. Anche i tuoi figli sanno. Che tu possa riposare in pace'.

'Ti amo come non mai, come nessuno ha mai amato e mai amerà'.

Nella lettera Vicky ha infine promesso che si prenderà cura dei suoi bambini e che li crescerà nel ricordo del loro papà.

Intanto non si arrestano i messaggi di cordoglio da parte degli amici di Chris.

Sempre sulle pagine di Billboard, Alice Cooper ha dichiarato: 'In ogni genere di musica ci sono delle persone eccezionali e anche se il movimento di Seattle aveva un sound che lo contraddistingueva, lui poteva fare quello e molto altro. Lavorare con Chris è stato un onore. Quando ci ritrovavamo a scrivere, sembrava che facessimo parte della stessa band, io della sua o lui della mia'.

Commosso anche i ricordo di Gavin Rossdale, che racconta di lunghe chiacchierate con Chris 'nei camerini di vari festival'.

'Avevamo due vite parallele, eravamo due genitori che facevano i cantanti - racconta il rocker -. È questo quello a cui penso in questi giorni. Alla sua famiglia, alla sua grande moglie e ai suoi bambini. Che peccato che non sia riuscito a trovare un modo per venirne fuori o a chiedere aiuto alle persone più importanti della sua vita'.

'È stato uno dei più grandi rocker della storia. Un cantante dalla voce graffiante, era questo quello che amavo della sua musica e del suo modo di cantare, a cui sento di appartenere anch’io… Riusciva a mettere della melodia in ogni hard riff. Solitamente chi fa musica hard urla, grida e abbaia. Chris invece era diverso: lui aveva questa innata predisposizione a creare delle melodie e a scrivere delle bellissime parole che chiunque abbia un minimo di sensibilità può riuscire a cogliere, così come ho fatto io'.

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